Il Sempione alla Torre (Foto Anni 40).
La linea tramviaria Milano-Gallarate fu realizzata a seguito della costituzione di un Comitato Promotore – costituito da uomini politici e industriali della zona – che ne caldeggiò l’attuazione a partire dal 1878 e che portò all’affidamento alla “Società Belga di Tramways e Ferrovie” per la sua costruzione ed il successivo esercizio. Il capitale straniero, così come accadde per le prime industrie, fu veloce nello sfruttare le opportunità rappresentate dal nuovo mezzo di comunicazione rappresentato dal tram, che nelle prime tratte (come la Milano-Monza, relizzata nel 1876) era a trazione equina, sostituita dopo pochi anni dal vapore. L’innovazione rappresentata dal tram permetteva alle società concessionarie enormi margini di guadagno e in quegli anni si assistette ad una vera e propria gara per accaparrarsi i tracciati più promettenti, come quello rappresentato dalla direttrice che interessava la zona della nascente industria manifatturiera del Legnanese, del Bustocco e del Gallaratese.
In precedenza il collegamento veniva assicurato da un servizio di diligenze che svolgeva anche il servizio dei trasporti postali.
Il 10 settembre 1880 avvenne l’inaugurazione della tratta Milano-Legnano – per percorrere la quale occorrevano 90 minuti, con una velocità prescritta di 20 km all’ora, ridotti a 10 nei paesi – e nell’aprile dell’anno successivo del prolungamento Legnano-Gallarate. Per percorrere
Il nuovo secolo portò con sé una ulteriore evoluzione ed il 12 giugno 1915 si inaugurò la trazione elettrica da Milano a Busto Arsizio.
La foto inquadra una motrice nei pressi dell’ingresso del piccolo scalo che venne disarmato subito dopo il secondo conflitto mondiale, situato poco prima della stazione, edificio che, seppur parzialmente rimaneggiato, esiste tuttora. Lo scatto non coglie l’imponente presenza della Torre, che caratterizza l’ingresso sud di Nerviano.
La celebre Torre di Nerviano, posta in fregio al Sempione, è stata costruita nel corso del 1933 e solennemente inaugurata il 12 novembre di quell’anno.
La Torre Littoria – questo il suo “nome di battesimo” – fu la quinta torre di questo genere eretta in Italia, dopo quelle di Littoria (l’attuale Latina), Arezzo, Milano (ora Torre Branca) e Ostra Vetere.
L’edificio, progettato dall’ing. Luigi Capuano, rientrava in un più ampio progetto che prevedeva la realizzazione dell’impianto fognario e dell’acquedotto di Nerviano.
Con l’intento di non deturpare la vista con il consueto serbatoio in cemento armato sorretto da tre piloni, si pensò quindi di inserire il serbatoio idrico in una torre che avesse uno spessore artistico nello stile littorio proprio di quegli anni.
Oggi, per chi transita lungo la Statale del Sempione, la presenza della Torre è pressochè scontata ed è con distrazione che la si osserva, eppure con la sua maestosità caratterizza il profilo dell’abitato nervianese e da otto decenni domina il paesaggio.
La struttura portante della Torre è costituita da una serie di 6 pilastri disposti su una platea di fondazione rinforzata da travi rovesce che formano 3 telai a 4 maglie collegati da solettoni intermedi. La struttura portante ospitava il serbatoio idrico avente una capacità di circa 200 mc. Questi elementi risultano completamente nascosti da un rivestimento eseguito con materiali decorativi diversi.
Da una bassa zoccolatura in ceppo, completata da un profilo a toro in granito, parte una base alta circa 7 metri rivestita con lastre in travertino, con un grande portale centrale ornato da colonne e fiancheggiato da due ali che ospitano due fontanelle decorative. Superiormente il rivestimento è in mattoni a vista, con modanature in vivo. In alto, in posizione d’angolo , sono collocati due grandi orologi sormontanti due scudi con lo stemma del comune, da cui si dipartono due scritte verticali in lettere di bronzo fuso “NERVIANO”. Dallo spigolo opposto a quello degli orologi parte da un masso un’antenna portabandiera. La Torre termina con una cella campanaria che ospita la campana civica ed una sirena elettrica. I vari piani intermedi sono collegati da una scala d’accesso, che giunge sino all’ultima terrazza, posta a 41 metri dal suolo. L’antenna portabandiera si spinge sino a 50 metri. La base dell’edificio si conclude con una finestra che originariamente era sormontata da due grandi fasci e sul cui davanzale è impostata una lapide riportante un’epigrafe commemorativa.
Oggi la Torre Civica continua a dominare, data la sua posizione strategica, l’abitato di Nerviano ed in giornate terse la vista dalla sommità è splendida, permettendo di osservare ottimamente il gruppo del Resegone e del Monte Rosa, consentendo di intravedere persino le guglie del Duomo!
Rispetto al 1933 alcuni particolari sono cambiati: la campana originaria, fusa nel 1933 e pesante una tonnellata fu rimossa durante il secondo conflitto mondiale per utilizzarne il metallo e sostituita nel 1948 da una copia; la sirena non è più funzionante; l’orologio attuale è stato installato alla fine degli anni ’70 sopra quello originario, più stilizzato e caratteristico. I fasci che sovrastavano la finestra in facciata sono stati rimossi dopo la Liberazione, mentre la sala al piano terra è attualmente occupata da una cabina elettrica. Per il resto, a parte una operazione di restauro che si renderebbe necessaria per il simbolo di Nerviano, la vecchia cara Torre continua a guardare dall’alto lo scorrere delle vicende umane.
Nello stesso giorno, il 12 novembre 1933, vi fu anche la cerimonia di inaugurazione e benedizione del nuovo gonfalone comunale, caricato dello stemma civico – il gonfalone che oggi accoglie i cittadini all’ingresso della Sala del Bergognone presso l’ex Monastero degli Olivetani. Occorre sapere che sino ad allora non risultava in uso alcuno stemma da parte del Comune di Nerviano, né durante la dominazione austriaca né con l’avvento dei Savoia, pertanto si rese doveroso per l’Amministrazione Comunale, fare ricerche della propria arma civica e ripristinarla. Da una ricerca presso l’Archivio di Stato di Milano lo stemma della Comunità di Nerviano fu rinvenuto nel seicentesco codice di Marco Cremosano, datato appunto 1673. Fu così richiesto il riconoscimento dello stemma, la concessione del gonfalone e l’iscrizione del Comune nel Libro Araldico degli Enti Morali. Domanda che fu accolta con decreto a firma del Capo del Governo in data 21 settembre 1933. “Inquartato di azzurro e di rosso, alla croce di verde” Con ornamenti esteriori da Comune e quindi con corona turrita e rami di quercia e alloro.
Un’ultima curiosità: in molti si chiedono il perché della nomea di “teste quadre”, affibbiata ai nervianesi dagli abitanti dei paesi vicini e la spiegazione più credibile va ricercata nella filastrocca con la quale si sentenzia che “Quadraa l’è la torr, quadraa hinn i or e quadraa hinn lor”. “Quadrata è la torre, quadrate sono le ore e quadrati sono loro”. Anche se in realtà la sezione media della Torre è di m. 7×8.
Ancora oggi il simbolo di Nerviano è la torre del civico acquedotto, che sovrasta il paese dall’alto dei suoi 41 metri, caratterizzata da un orologio in quadrato “stile littorio”, sostituito in seguito dall’attuale.
Ai tempi della sua inaugurazione il territorio circostante, sgombro dalle molte costruzioni sorte negli anni successivi, faceva si che la sua mole era resa visibile da notevole distanza; cosa che unita al fatto di essere la quinta torre littoria costruita in Italia rendeva i nervianesi orgogliosi e forse anche vanitosi. E così, un po’ per invidia e un po’ per ridimensionare i nostri nonni, Nerviano è stato ribattezzato dai vicini “il paese delle teste quadre”!
Testo curato dal Gruppo “Pro Memoria Nerviano”