Via Battisti (Foto anni 40)
Dalla scritta sull’edificio a sinistra si evince chiaramente che, per chi percorresse la strada proveniente da Parabiago, il centro abitato di Nerviano aveva inizio in questo punto.
Sino al secondo dopoguerra, infatti – a parte alcuni cortili lungo la via Cascino e qualche casa sparsa lungo la via Battisti – da questo punto sino alla ferrovia si stendevano campi e filari, con la sola presenza della storica Casina Pastano, che sorgeva nell’area fra le vie S.Maria, Nievo e Fratelli Bandiera.
Sullo sfondo si intravede la seicentesca Chiesa della Rotodina, eretta nel luogo dove già esisteva un’edicola col dipinto della Madonna Assunta; un crocicchio che, sino alla realizzazione del Canale Villoresi a fine XIX secolo permetteva di raggiungere Parabiago seguendo due diversi percorsi: l’uno che lambiva la chiesa della Madonna di Dio ‘l sa e l’altro che portava a ridosso del Monastero cistercense di Sant’Ambrogio della Vittoria.
Sulla destra sorgeva la Tessitura Meccanica – la Mecaniga – che faceva parte dell’Unione Manifatture, gruppo tessile nato nel 1910 dall’attività imprenditoriale di Adolfo Lampugnani, che a partire dal 1885, con il cognato Felice Gajo, fondò stabilimenti e rilevò società sino a costituire uno dei gruppi cotonieri più rilevanti del Nord Italia. In particolare alla Mecaniga si svolgeva la tessitura di cotone su telai meccanici ed era caratterizzata, sino alla sua elettrificazione, da una alta ciminiera.
Testo curato dal Gruppo “Pro Memoria Nerviano”