Casa del Popolo (Foto anni 70)
Un tempo le divisioni politiche erano marcate anche dai luoghi di svago, che coincidevano spesso con il punto di ritrovo per le riunioni dei diversi partiti, come nel caso della Casa del Popolo, il bar frequentato dagli iscritti e dai simpatizzanti del Partito Comunista che, al primo piano, aveva la propria sede.
In precedenza, nel corso del ventennio, questi ambienti ospitarono la Casa del Fascio e proprio in questi locali si svolse uno degli ultimi atti di quei funesti anni: il processo che il 28 Aprile 1945 portò alla condanna e alla fucilazione dello squadrista nervianese Giuseppe Sampietro e la sentenza di morte decretata a furor di popolo ed eseguita il 29 aprile nei confronti degli ufficiali della Brigata Nera Aldo Resega.
Sino alla fine degli anni sessanta nel cortile interno si trovava il Teatro Moderno, luogo di proiezione di film e sala per spettacoli costruito prima della guerra che si contrapponeva al coevo Cinema dell’Oratorio.
Nella foto si notano le nicchie spoglie, che oggi ospitano i tre pannelli raffiguranti S. Ambrogio, San Carlo e la Madonna, realizzati grazie ad un progetto del Liceo Artisrtico di Busto Arsizio a cura del Prof. Graziano Cattini.
Testo curato dal Gruppo “Pro Memoria Nerviano”